Traumatologia
Nella pratica clinica quotidiana del chirurgo maxillofacciale, i traumi del volto rivestono un ruolo primario.
I traumi del volto riconoscono diverse cause: aggressioni, incidenti stradali, cadute accidentali, incidenti sportivi, incidenti sul lavoro e traumi da arma da fuoco.
Quando si verifica un trauma a livello del volto, possono essere coinvolti sia i tessuti molli (cute, mucose) sia i tessuti ossei sottostanti.
Le lesioni che interessano la cute e le mucose, a seconda dell’entità, possono essere classificate in:
– Contusione: è una lesione caratterizzata da edema (tumefazione) ed ematoma (stravaso di sangue a seguito della rottura di un vaso sanguigno), senza alcuna interruzione della cute
– Escoriazione: è una lesione caratterizzata all’interruzione della continuità della porzione più superficiale della cute
– Ferita (da taglio, lacera, lacero-contusa): è un’interruzione a tutto spessore della cute, con interessamento dei tessuti sottostanti. Le ferite da taglio hanno margini netti e regolari; le ferite lacere o lacero-contuse hanno margini frastagliati e irregolari.
– Ferita con perdita di sostanza: lesioni a tutto spessore della cute con perdita di sostanza di cute e tessuto sottocutaneo
I traumi che interessano i tessuti ossei possono coinvolgere tutte le ossa del distretto cranio-facciale.
La diagnosi radiologica viene effettuata con radiografie tradizionali (ortopanoramica, radiografie del cranio) o con TC.
Fratture mandibolari
Le fratture mandibolari possono interessare il corpo mandibolare, l’angolo, il ramo, il condilo, gli alveoli e i denti. I segni caratteristici di una frattura mandibolare sono: dolore a riposo e durante i movimenti, tumefazione ed ematomi, alterazione della funzione (difficoltà a parlare, masticare e deglutire), alterazioni dell’occlusione (malocclusione) ed alterazioni estetiche del volto.
Un’attenta valutazione da parte del chirurgo potrà stabilire se la frattura necessiti di un trattamento conservativo oppure chirurgico.
Il trattamento conservativo consiste nell’applicazione di ferule o viti che hanno lo scopo di ripristinare l’occlusione (la normale chiusura dei denti) e consentire una corretta guarigione delle fratture.
L’intervento chirurgico viene effettuato attraverso delle incisioni che nella maggioranza dei casi sono intraorali, cioè praticate sulla mucosa orale. Le fratture vengono poi stabilizzate con placche e viti in titanio.
Nel post-operatorio, una corretta igiene orale (con spazzolino e collutorio) e una dieta semi-liquida/morbida sono necessarie per almeno 30 giorni.
Fratture mascellari
Le fratture mascellari si presentano con tumefazione ed ematomi della regione centrale del volto, epistassi (sanguinamento dal naso), mobilità del terzo medio del volto, malocclusione.
L’intervento chirurgico viene effettuato attraverso delle incisioni intraorali, cioè praticate sulla mucosa orale. Le fratture vengono poi stabilizzate con placche e viti in titanio.
Nel post-operatorio sono necessarie una corretta igiene orale (con spazzolino e collutorio) e una dieta semi-liquida/morbida per almeno 30 giorni.
Fratture delle ossa nasali
Le fratture nasali sono le fratture del volto più comuni, essendo il naso il punto più prominente del volto. Si presentano con alterazioni della forma del naso, tumefazione e sanguinamento.
Nella maggior parte dei casi, le fratture nasali vengono trattate con un intervento che non prevede incisioni (riduzione chiusa). La frattura viene ridotta riportando le ossa nasali nella loro originaria posizione.
Al termine dell’intervento, vengono posizionati dei tamponi nasali, di solito rimossi dopo 2 giorni, e una mascherina metallica, da mantenere per circa 7 giorni.
Fratture del complesso zigomatico
Lo zigomo occupa una posizione prominente nello scheletro facciale, pertanto è particolarmente esposto alle fratture. Essendo un punto di unione tra l’osso mascellare e la cavità orbitaria, spesso i traumi dello zigomo si associano ai traumi mascellari ed orbitari.
Il quadro clinico è caratterizzato da edema dei tessuti molli, ecchimosi, asimmetria del volto a causa dello spostamento o infossamento dello zigomo, diplopia (visione doppia), limitazione nei movimenti della bocca.
L’intervento chirurgico viene effettuato attraverso delle incisioni intraorali, cioè praticate sulla mucosa orale, e incisioni a livello della piega della palpebra superiore ed inferiore. Placche e viti in titanio sono necessarie per stabilizzare la frattura.
Nel post-operatorio sono necessarie una corretta igiene orale (con spazzolino e collutorio) e una dieta morbida.
Fratture dell’orbita
L’orbita è la cavità ossea che contiene il bulbo oculare con muscoli, grasso orbitario, vasi e nervi. Sono 4 le pareti orbitarie: inferiore (pavimento), superiore (tetto), mediale (verso il naso), laterale. Più frequentemente, le fratture interessano le pareti più sottili, il pavimento e la parete mediale.
Le fratture dell’orbita si presentano con tumefazione ed ematomi palpebrali e della regione orbitaria, diplopia (visione doppia), enoftalmo (spostamento del bulbo oculare verso l’interno dell’orbita, in una posizione più profonda).
L’intervento chirurgico viene effettuato attraverso delle incisioni praticate nella congiuntiva (quindi non visibili) o, in alternativa, a livello palpebrale utilizzando gli stessi approcci della blefaroplastica estetica. Per la ricostruzione della parete fratturata vengono utilizzati materiali di varia natura.
Nel post-operatorio è necessario evitare di soffiare il naso per almeno 15 giorni.